Non tutti i mali…
Giugno 16, 2016Votare all’australiana
Luglio 11, 2016Un caro amico mi ha fatto un regalo.
In una giornata fredda e grigia, di ritorno dal funerale di una donna speciale, mancata troppo presto e avvilita dalla notizia del Brexit, ho guardato nella buca pensando di trovare l’ennesimo volantino pubblicitario.
E invece c’era una lettera.
Una vera lettera, con l’indirizzo scritto a mano e il francobollo stampato, la scrittura amata e famigliare mi ha fatto sorridere e tornare indietro nel tempo, a quando una lettera dall’altra parte del mondo era il filo che mi teneva legata a quello che avevo lasciato ed era abbastanza per alleggerire la mia giornata.
Ho aperto la busta bagnata e, insieme ad un breve messaggio, ho trovato leggere pagine di carta da lettera blu, leggermente ingiallite, piene di parole in una calligrafia chiara e ordinata, la mia di tanti anni fa:
Dear Christian,
I’m here, on the other side of the world and sometimes things are going well, sometimes not so well!! But that’s life, I guess!
Yeah! I made it! All the way! Was it like I expected? I guess so, but I wonder what I expected. Kangaroos and koalas, lots of empty places or spaces, few usually attractive and few unusually, sunshine, smily faces is all here. That’s Australia! Do I like it? Do I want to spend the rest of my life here? Is that what I am looking for?
Maybe is too early to find answers to these questions but I’m sure of one thing: I really feel far away from everything and everyone and it’s a feeling that I don’t like too much!
I can’t just pick up the phone and ring a friend, I can’t hope in anyone’s visit and sometimes I do feel a bit lonely.
Nigel’s friends are all very nice and with some of them I really get on well but they’re Nigel’s friends and I don’t feel comfortable talking with them about my feelings. *
La lettera continua con dettagli della mia nuova vita a Melbourne, una breve vacanza in Queensland e il mio primo koala, le spiagge meravigliose, le difficoltà nel trovare un lavoro con il visto turistico e del condividere la casa con la famiglia di Nigel.
Sono passati 25 anni e ricordo quelle sensazioni come fosse ieri, quel senso di distanza e di isolamento, quel misto di eccitazione e smarrimento e il bisogno di trovare la certezza di aver scelto la strada giusta.
Penso a come deve essere diverso ora arrivare in Australia. Con internet non esistono più distanze e non posso fare a meno di chiedermi se trovare quelle certezze sia più facile, se ci sia meno da perdere.
Per quanto mi riguarda le distanze si sono sicuramente accorciate e, naturalmente, quella ragazza della lettera è cresciuta, cambiata, maturata ma non posso fare a meno di riconoscermi ancora in lei e provare commozione e affetto leggendo quelle parole e ricordando particolari ed emozioni di questo percorso.
* Caro Christian,
Sono qui, dall’altra parte del mondo e a volte le cose vanno bene, altre non troppo bene!! Ma questa e’ la vita, immagino!
Yeah! Ce l’ho fatta! Fino in fondo! Era come mi aspettavo? Penso di si ma mi chiedo cosa mi aspettassi realmente. Canguri e koala, tanti posti o spazi vuoti, qualche ragazzo carino, sole, visi sorridenti c’e’ tutto questo. Ecco l’Australia! Mi piace? Voglio passare qui il resto della mia vita? Era questo che cercavo?
Forse e’ troppo presto per rispondere a queste domande ma di una cosa sono certa: mi sento davvero lontana da tutto e da tutti ed e’ un sentimento che non mi piace molto.
Non posso prendere il telefono e chiamare un amico, non posso sperare che qualcuno passi a trovarmi e qualche volta mi sento un po’ sola.
Gli amici di Nigel sono gentili e con alcuni di loro vado molto d’accordo, ma sono gli amici di Nigel e non mi sento a mio agio a parlare di quello che provo.