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Essere in controllo non vuol dire controllare

essere in controllo

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Molti di voi saranno familiari con la spiacevole sensazione di non essere in controllo.

Sentire che gli eventi nella nostra vita ci sfuggono di mano e non possiamo fare assolutamente nulla per fermarli; che quella promozione, quel figlio, quel viaggio resteranno sempre e solo un sogno e dobbiamo arrenderci ed accettare.

Ho appena passato qualche giorno con mia figlia nel nord del New South Wales, una zona conosciuta per le pratiche alternative e New Age. Non ho potuto evitare di passare qualche ora al Crystal Castle, un giardino immerso nella foresta pluviale, nel quale passeggiare, assaporare pace e tranquillità e, nel nostro caso, consultare un’astrologa 🙂

Non è la prima volta che mi affido alla guida di una chiaroveggente, mi piace pensare che queste donne, con la loro intuizione, siano in grado di confermarmi che sono sulla strada giusta e così mi sono portata anche Sofia!

Anche questa volta non sono rimasta delusa e sono uscita con parecchi punti su cui riflettere. Uno di questi è la sottile differenza che c’è tra l’essere in controllo e il controllare.

Mi sono resa conto di come ultimamente mi sento in pieno controllo della mia vita e, paradossalmente, ho lasciato andare la mia smania di controllare tutto.

Ricordo gli anni in cui le mie figlie erano piccole e facevo mille raccomandazioni a Nigel ogni volta che usciva con loro. Non averle con me, non poter controllare ogni loro mossa, mi rendeva ansiosa.

Per sentirmi in controllo della mia vita avevo bisogno di controllare quella degli altri.

Riflettendo mi accorgo che questa frenetica ricerca di controllo avviene proprio in quei momenti della nostra vita in cui ci sentiamo allo sbaraglio, in cui ci sono troppe incognite e siamo costantemente proiettati verso il futuro.

Ancora una volta mi rendo conto di come tornare al presente mi ha aiutato a lasciare andare e, alla fine, a sentirmi in controllo.

Cercando un’immagine per questo post mi è apparsa nella mente quella di una barca a vela e l’ho trovata subito un’ottima metafora per questa riflessione. Perché nonostante sia possibile controllare la direzione con il timone, c’è anche la possibilità di abbandonarsi al vento, di lasciarsi trasportare e lasciare per qualche istante il controllo.

Abbandonarsi al presente, al qui ed ora, a quello che è, senza cercare di cambiarlo e controllarlo.

La veggente mi ha confermato che mai come ora sono in controllo della mia vita, sono consapevole della direzione in cui voglio andare e, con pazienza e determinazione, riuscirò a raggiungere la meta. Ma ha sottolineato di ricordare che essere in controllo non vuol dire controllare e questo è il messaggio che ho portato con me e voglio condividere con voi.

 

 

 

 

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