Orgoglio di mamma – ancora sul bilinguismo
Ottobre 15, 2014Passeggiate nostalgiche
Gennaio 5, 2015Ho finito le scuole superiori nel 1984, effettivamente è passato un po’ di tempo e forse la mia memoria vacilla, ma non ricordo nessun festeggiamento particolare, nessuna cerimonia per segnare questo traguardo. Quello che ricordo invece è la scena finale del film Grease e la felicità dei protagonisti nel celebrare la fine del loro percorso scolastico.
Julia ha finito la scuola e la scorsa settimana è stata una serie di festeggiamenti, con pic-nic nel parco e balli sui banchi (quasi come in Grease, mi piace pensare!), e si è conclusa venerdì sera con la cerimonia formale della “graduation“. Mi lamento spesso della mancanza di tradizioni in Australia ma questa abitudine di onorare la fine di un periodo significativo nella vita di ogni ragazzo mi ha piacevolmente sorpreso e riempito il cuore.
La cerimonia si è svolta nel salone delle feste del municipio di Melbourne e il luogo stesso già conferiva una certa solennità ed importanza. Non sapevo assolutamente cosa aspettarmi e l’unica indicazione ricevuta da Julia era di prepararmi ad una serata noiosissima. La premessa non era dunque delle migliori!
Devo ammettere che negli ultimi giorni (o forse settimane!) mi sono ritrovata spesso sulla soglia delle lacrime e ho faticato a non abbandonarmi alla nostalgia. Ma sono arrivata a destinazione convinta di poter affrontare la situazione al meglio! La serata è cominciata con qualche chiacchiera tra genitori e ho subito notato, con sollievo, che non ero l’unica con gli occhi lucidi. Le mamme di lacrima facile esistono anche in Australia!
Musica, discorsi, premi vari, il riconoscimento degli traguardi raggiunti degli studenti, in tutti i campi, dall’accademico, allo sport, al coinvolgimento sociale. Per finire con la consegna a tutti i 250 ragazzi di un certificato. Effettivamente, guardando l’interminabile lista di nomi sul programma, l’idea di farmi un pisolino mi era passata per la mente!
Invece mi sono persa ad osservare e apprezzare questi splendidi ragazzi, salire sul palco, sicuri, felici, pronti ad affrontare il mondo.
La cosa che mi ha colpito di più è stata la loro individualità.
Si parla spesso di come gli adolescenti tendano all’assimilazione, seguendo le mode del momento e cercando il più possibile di essere parte del gruppo. Ma quello che mi è passato davanti, sul palco del Melbourne Town Hall, era una celebrazione della diversità!
48 etnie differenti, i nomi nella lista facevano pensare a paesi esotici e lontani…
Afendulis, Paraskevas, Khalil-Salib…
e l’insegnante che li leggeva aveva un talento particolare per le lingue, la sua pronuncia a me è parsa impeccabile!
Ma ciò che mi ha colpito di più è stato lo stile individuale di ognuno dei ragazzi, dai tacchi a spillo, alle scarpe da ginnastica, dai vestiti lunghi, ai pantaloncini corti! Tutti perfettamente a loro agio, tutti assolutamente parte del gruppo.
E tutto questo celebrare si svolge prima degli esami, prima dei risultati finali, prima di aver raggiunto il traguardo! Ne parlavo con la mia amica Annamaria, anche lei reduce di una settimana di festeggiamenti della figlia, e ci chiedevamo il significato di questo “celebrare” prima della fine.
Quasi come mettere il carro davanti ai buoi!
La risposta mi è stata data dal capitano della scuola, una ragazzo molto eloquente e simpaticamente “nerd”, nel suo discorso finale. Anche lui, come noi, si era posto la stessa domanda ed era giunto alla conclusione che l’importante è il viaggio, non l’arrivo alla meta!
3 Comments
Assolutamente! Sono convinta della stessa cosa. Come sempre, Barbara, riesci a scrivere in un modo cosi’ coinvolgente, che mi sentivo la’, al Town Hall, seduta con te a festeggiare i traguardi raggiunti dalla tua Julia e da tutti i suoi compagni. Congratulazioni a tutti!!
Grazie Angela, sei troppo gentile 🙂
Di niente. Sarebbe piaciuto anche a me festeggiare la fine delle superiori in questo modo. La scuola superiore e’ stata una parte cosi’ importante della vita di tutti gli studenti. E’ un momento da festeggiare! E magari dopo la “graduation” i ragazzi vanno anche piu’ sereni agli esami.