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Votare all’australiana

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Sono nata in un paese democratico e ora vivo in un paese democratico per cui ho sempre avuto il diritto al voto, un privilegio che cerco di non dare per scontato. Ma nonostante sia cittadina australiana da 20 anni e di conseguenza abbia votato più spesso qui che in Italia, sono sempre colta da una piacevole sensazione di meraviglia di fronte alla semplicità con cui si esercita questo diritto down under. 

L’Australia e’ uno dei pochi paesi in cui votare e’ obbligatorio, per cui, nonostante la multa non sia eccessiva, ho sempre votato. La cosa strana e molto diversa dall’Italia e’ che si può votare dove si vuole e non necessariamente nel nostro seggio. Questo ovviamente rende le cose molto semplici.

Alcuni anni fa ero in Tasmania il giorno delle elezioni, che in genere si svolgono di sabato. Telefono a Nigel in preda al panico: Ho dimenticato che si deve votare!! Cosa faccio???

“Nulla di più semplice”, mi dice lui con la sua voce pacata di chi sa che ad ogni problema c’e’ sempre una facile soluzione. Infatti dopo pochi minuti mi manda l’indirizzo di un ufficio in cui posso recarmi per dare il mio voto. Mi armo di passaporto e parto alla ricerca, un po’ nervosa e con una lista di scuse per cui non ero dove dovevo essere. Arrivo all’ufficio e comincio a spiegare e dare il passaporto, ma non sono necessarie ne spiegazioni, ne passaporto, solo nome e cognome e codice postale, as easy as that!

In un’altra occasione le elezioni erano il 29 novembre ma quel giorno sarei stata in Italia cosi ho semplicemente votato prima di partire, il 20 novembre. Si, proprio così, niente di più semplice. Per coloro che non possono votare nel giorno prestabilito e’ possibile andare a votare la settimana prima o votare per posta. Non c’e’ bisogno di domanda in carta bollata, basta presentarsi ad uno dei centri prestabiliti e il gioco e’ fatto.

IMG_6446Anche quest’anno ho votato fuori sede, in quanto ero in campagna per il fine settimana e, come sempre, e’ andato tutto liscio!

Alcuni anni fa sono andata a votare con un’amica italiana ed entrambi ci chiedevamo come il sistema potesse funzionare senza controlli di identità. “E se volessimo votare più volte?” ci siamo chieste. Cosa impedisce ad un cittadino di votare in più seggi e ad usare altre identità?

Quella sera ho fatto questa domanda ad un amico australiano, consigliere comunale. Mi guarda stupito e mi chiede: ma perché uno vorrebbe votare più di una volta?

Che dire, il mio spirito ribelle italiano ancora una volta e’ emerso vittorioso, ma perché complicarsi la vita? Un voto basta e avanza!

 

 

6 Comments

  1. Sonia ha detto:

    Dearest Barbara, I had to reply to your article about voting in Australia because it reminded me about the time my husband (who was born in Italy) went on a visit to the Italian consulate hoping to obtain an Italian passport at the age of 30. He had become an Australian citizen at the very young age of 10 (along with his parents) but it was now due time for him to return back to Italy to reconnect with his birthplace. It was to be quite an emotional trip for him. He was offered an Italian passport … on the condition that he relinquish his Australian citizenship for one year. He politely refused on the basis that he didn’t want to lose his right to vote in Australia for a year. Perhaps he should have considered the voting twice or thrice idea to make up for it the year after!! : )

  2. Sonia ha detto:

    Yep! … by that age the Aussie way had definitely won over the Italian way … when it came to voting rights and privileges anyway.

  3. Luigi ha detto:

    A causa di diversi meccanismi elettorali, in Italia si può entrare in parlamento o in consiglio regionale con meno di mille voti. In Australia invece ne servono decine di migliaia. In Australia il singolo voto è molto meno importante e a nessuno conviene votare piú di una volta.

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