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Di buoni propositi e riflessioni sull’anno passato

buoni propositi

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Ammetto di avere un’avversione per i buoni propositi.

L’idea di fare una lista di buoni propositi mi mette nel panico e la mia mente comincia a sfornare una valanga di cattivi pensieri: non ce la farai mai, fallimento, è troppo…

Ecco perché con gli anni ho cambiato strada, concentrandomi sui piccoli passi, sulla lentezza, sulla ricerca dell’appagamento nell’attimo. Trovo che un approccio rivolto verso l’interno, verso il presente, sia meno minaccioso e riesco a tenere sotto controllo quei pensieri boicottatori.

Il 2 gennaio, tempo di riflessioni a 360 gradi, sull’anno che è passato e su questo anno nuovo di zecca, che è cominciato sotto un cielo che più blu non si può. Da meteoropatica mi piace pensare che sia un buon segno e ieri ho passato la giornata coricata sull’erba a guardare in su e a leggere.

Se mi volto indietro vedo un anno pieno, un anno di cui posso considerarmi soddisfatta, un anno durante il quale ho vissuto al meglio e anche se non sono mancate le cadute mi sono sempre rialzata.

Sono riuscita ad uscire dal ruolo di mamma onnipresente, ho superato la prova di lasciare andare le mie figlie, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Ho capito che posso tollerare la distanza anche da loro e ho assaporato la gioia immensa di riabbracciarle.

Ho riscoperto il piacere di viaggiare da sola e ho provato una soddisfazione immensa nel realizzare che posso farcela, che posso abbandonarmi al piacere della scoperta in solitudine, senza timori, facendo tesoro di quei momenti solo miei.

Ho avuto l’opportunità di ravvivare i miei rapporti con le persone importanti. Con Nigel, il mio compagno di vita, il mio compagno di viaggio, come ai vecchi tempi. Ore in macchina, attraverso il deserto, nel caldo di un agosto marocchino pieno di colori e profumi. Ore di chiarimenti e risate, di comunicazione allo stato puro, senza interruzioni, come piace a me! Con mia mamma, condividendo la quotidianità della sua giornata, lasciando che si occupasse di me e abbandonandomi interamente a quei momenti da figlia, privi di responsabilità. Con mio fratello che vedo sereno, sicuro, appagato; dopo anni di lontananza ora lo sento vicino. Parlare con lui è diventato più facile, più scorrevole. Il nostro rapporto si è alleggerito ma ha acquistato  profondità, è solido e arricchisce la mia vita.

Il tempo passato con loro ha aiutato, ha agevolato questo processo di avvicinamento.

Durante questo anno ho finalmente accettato me stessa come professionista, come counsellor, una cosa che non posso dare per scontata perché ho faticato ad ottenerla. Ho dovuto lavorare parecchio per aumentare la fiducia in me stessa, ho dovuto combattere con quei pensieri negativi che mi dicevano che non ero all’altezza. Ho dovuto aprire la mia mente, considerare prospettive diverse, provare e sbagliare senza lasciarmi abbattere. Work in progress…ma mi sento più forte e vedo già i risultati di questa nuova me.

Ho rivalutato la mia vita a Melbourne. Ho trovato nuovi amici ma anche ritrovato dei vecchi; ho cominciato a ballare; ho piantato pomodori e basilico (con successo!); ho ripreso a fare yoga; ho riempito la mia casa di piante, che apparentemente sono di moda!

Rimango comunque una cittadina consapevole e Melbourne non mi ha ancora convinta di meritare il titolo di città più vivibile del mondo, ma questa è un’altra storia 😉

Tornando ai buoni propositi per questo 2018 appena iniziato, sarei contenta di continuare proprio così, lungo questa strada di consapevolezza, gratitudine e apertura.

La consapevolezza di riconoscere quello che la vita ha da offrirmi, il sostegno e l’amore delle persone care, le piccole soddisfazioni quotidiane che a volte passano inosservate, il privilegio di poter fare ciò che amo. Ma anche riconoscere i disagi, cosa mi fa stare male, avere il coraggio di fermarmi per capire da dove vengono e trovare la forza di affrontarli.

La gratitudine, come le piante, va molto di moda. Una mia nuova amica mi ha regalato il Diario della Gratitudine e ho cominciato l’anno con questa nuova routine, fare una pausa per scrivere tre cose di cui sono grata. Mi piace l’idea di finire la mia giornata ringraziando, la lentezza di scrivere a mano, la struttura di un diario e il beneficio di poter voltare le pagine e rileggere i giorni, mesi passati.

L’apertura mentale ma anche porte aperte, per accogliere le idee e le persone, per praticare tolleranza e generosità. Perché se continuo a lasciar entrare la mia vita continuerà ad arricchirsi e a trovare nuovi stimoli, anche se a volte costruire un muro e chiudere una porta può sembrare più sicuro, meno pericoloso. In questo anno voglio aprire!

Insomma, buoni propositi realizzabili e non troppo rigidi, e se verrò attaccata dai pensieri negativi sabotatori penso di avere le armi per combatterli!

 

 

 

 

2 Comments

  1. Mamma in Oriente ha detto:

    Mi sono piaciuti molto sia il tuo bilancio che i tuoi propositi!

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